Una sintesi della ricerca condotta sulle esperienze teatrali nell’ambito della salute mentale che recentemente ha condotto alla proposta di un Manifesto di un Teatro per e nella Salute Mentale, presentato nel Convegno ‘TO BE’ dell’11 dicembre a Bologna e che traccia il percorso a venire della rete nazionale dei teatri per la salute mentale.

Il progetto ‘Teatro e salute mentale’ della regione Emilia Romagna è nato da un dialogo e confronto straordinario fra persone apparte­nenti a mondi e discipline diverse, fra esperti del settore sanitario e teatrale, associazioni di volontariato, di familiari, utenti, associa­zioni culturali ed istituzioni Nel 2016 è stato firmato un protocollo fra Assessorato alla sanità e l’Assessorato alla cultura, Istituzio­ne Gian Franco Minguzzi, in rappresentanza della rete delle esperienze teatrali promosse dai Dipartimenti di salute mentale ed Arte e Salute APS in rappresentanza della rete dei teatri che ospitano le diverse Compagnie, che ha rappresentato il coronamento del percorso di co-progettazione fra il sanitario ed il cultu­rale ed un importante riconoscimento, oltre che sul versante sanitario per il benessere degli utenti/attori e della cittadinanza anche sul versante culturale. Il grande risultato oggi è che le compagnie dei teatri della salute mentale sono presenti nelle stagioni di molti teatri della regione con l’obiettivo di riuscire a rompere gli stereotipi e i confini tra persone sane e persone malate così come tra il dentro e il fuori la società civile, per aprire nuovi luoghi e possibilità di condivisione e comuni­cazione con il pubblico in cui la salute men­tale possa riguardare tutti ed essere vissuta come un bene comune.

In seguito, il confronto con esperienze di teatro simili alle nostre in diverse regioni italiane ci ha sollecitato a promuovere un Convegno “Il teatro diffuso. Esperienze di teatro nella salute mentale in Italia”, tenu­tosi a Bologna il 21 e 22 gennaio 2020, in cui è emersa l’importanza di costruire una rete a livello nazionale. Fra gli impegni assunti, quello di affidare a VOLABO – Centro Servizi per il Volontariato di Bologna, in accordo con CSVNET, di fare una mappatura nazionale per costruire informazioni più dettagliate sulle esperienze presenti in Italia che si occu­pano di teatro nella e per la salute mentale e sulle loro modalità di azione in relazione alla comunità e alle istituzioni della sanità e della cultura. L’impresa poteva contare su due pi­lastri: la ricerca condotta nel lontano 2007 a livello regionale, che aveva dato vita alla rete regionale dei teatri della salute mentale in Emilia Romagna, e le informazioni raccolte nei gruppi di lavoro nel corso del Convegno. L’obiettivo della ricerca era quello di fare un censimento nazionale di tutte le realtà teatrali nella salute mentale e delle loro caratteristi­che; favorire lo scambio di idee e di buone pratiche; creare una “categoria” per avere più forza contrattuale; promuovere su scala na­zionale gli spettacoli dando visibilità a queste esperienze. L’epidemia del Covid arrivata poco dopo, ha rallentato un po’ il nostro pro­getto ma non l’ha interrotto e quest’anno si è chiusa la mappatura che si è trasformata in un vero e proprio percorso di ricerca-azione, ed oggi è possibile affermare che è stato pos­sibile – come allora auspicato – allargare la base dei compagni di viaggio del 2020.

Grazie al contributo di 36 CSV è stata segna­lata la presenza, sul territorio nazionale, di 182 soggetti del terzo settore che sviluppano iniziative, pratiche, progetti di teatro e salu­te mentale in collaborazione con le aziende sanitarie, ma anche con istituzioni culturali, scuole, enti pubblici, cittadini e altri soggetti della comunità. Inoltre, altre preziose infor­mazioni sull’esistenza di esperienze di teatro nell’ambito della salute mentale (e sulle loro caratteristiche) sono state fornite dai Dipar­timenti di Salute Mentale di 41 aziende sa­nitarie, appartenenti a 16 regioni italiane e 2 province autonome.

Grazie anche a successivi focus group di approfondimento con operatori sanitari e culturali dei diversi territori a livello nazio­nale, i diversi step della ricerca-azione hanno consentito di individuare tratti comuni delle diverse esperienze, i punti di forza e di critici­tà. Nonostante le pratiche siano state agite in contesti e organizzazioni spesso dissimili, è stato possibile mettere a fuoco 4 tipologie di esperienze comuni, così sintetizzate:

1. teatro professionalizzante, la cui fina­lità è quella di costruire percorsi finalizzati all’inserimento lavorativo e formare figure professionali per la produzione di spettacoli da far circuitare nei teatri

2. teatro come volano per la lotta allo stig­ma, la cui finalità è quella di contrastare lo stigma e i pregiudizi sociali che gravano sulle persone che soffrono di disagio psichico

3. teatro come volano di convivenza, pro­mozione di salute e benessere di comunità, la cui finalità è quella di costruire benessere, a partire dalla valorizzazione delle condizioni di salute dei singoli e dalla promozione della salute mentale di comunità

4. teatro come strumento per “uscire” dal DSM attraverso azioni interistituzionali a livello locale e/o regionale, la cui finalità è quella di favorire il collegamento tra “dentro” e “fuori”, affinché gli spazi di cura manten­gano un’apertura verso il territorio e non si esauriscano in una funzione esclusivamente sanitaria/ambulatoriale.

Ma la magia del clima creato dalla ricerca-azione ha consentito anche di mettere a fuoco un Manifesto (“Manifesto di un teatro per e nella salute mentale”) che rappresenta la base fondante di ogni futura azione comune da parte di tutti coloro che inseguono e agiscono la cultura della salute e del benessere (sociale e individuale) attraverso la bellezza del teatro.

La presentazione del Manifesto è avvenuta al Convegno ‘TO BE Il teatro offre bellezza ed emancipazione’ che si è tenuto a Bologna presso il Teatro Arena del Sole il 11 dicembre dove si è iniziato a raccogliere le firme fra i più di cento partecipanti per poi diffonderlo per la sua firma ad operatori dell’arte, arti­sti, sanitari, teatri, istituzioni, associazioni e cittadini. Il Manifesto si articola in 8 punti e fissa la rotta della rete nazionale dei teatri per e nella salute mentale.

Ancora una volta il teatro, così come è sta­to fondamentale nel movimento politico e culturale verso la chiusura degli ospedali psichiatrici, si conferma essere catalizzatore di cambiamento verso la coesione e il benes­sere di una comunità e questo Manifesto ne è testimonianza.

È possibile firmare il manifesto tramite il se­guente link: http://www.teatralmente.it/news/firma-il-manifesto-to-be/

(Articolo pubblicato su E PAS E TEMP NEWS)

Ivonne Donegani
Associazione Arte e Salute