Il progetto Teatro e  della è nato da un dialogo e confronto straordinario fra persone appartenenti a mondi e discipline diverse, fra esperti del settore sanitario e teatrale, portatori di interesse-familiari, utenti ,associazioni di e culturali ed istituzioni.

La sua storia ha inizio nel 2007 quando venne condotta una mappatura a cura dell'Istituzione Gian Franco Minguzzi dalla quale risultò un panorama molto vivace di compagnie e gruppi teatrali promosse dai Dipartimenti di della nostra Regione, in collaborazione con associazioni di familiari, utenti e associazioni culturali e di . Nel convegno del dicembre 2007 Cultura teatrale, e cittadinanza in scena, a cui parteciparono operatori della , del mondo dello spettacolo, attori utenti, familiari, associazioni di ed istituzioni , la riflessione e confronto comune portò alla formalizzazione di una rete che condivideva la convinzione che il teatro rappresentasse un significativo strumento e risorsa per la promozione di benessere individuale e sociale nel campo della , per costruire connessioni con la oltre il pregiudizio e favorire un modo diverso di incontro con chi soffre di un disagio psichico. Associare la promozione della e la difesa dei di cittadinanza all'arte teatrale, alla bellezza estetica e alla coesione sociale non si è rivelata un'idea azzardata, ma piuttosto una pista di lavoro possibile, gravida di potenzialità e possibilità.

La successiva attivazione, in occasione del trentennale della legge 180, della rassegna teatrale dei Dipartimenti di Salute Mentale dell'Emilia Romagna Bandiere di maggio che ha ospitato nel 2008 presso l'Arena del Sole, le esperienze teatrali più significative della Regione e la loro circuitazione nei teatri della regione, aveva messo in evidenza la qualità artistica degli spettacoli presentati e l'efficacia nel creare un movimento di opinione pubblica sui temi della salute mentale e fra questi, il destino delle persone recluse negli ospedali psichiatrici giudiziari.
Nel 2009 è stato formalizzato dall'Assessorato alla il progetto triennale regionale Teatro e Salute Mentale, rinnovato periodicamente negli anni successivi, e il portale teatralmente.it e istituito il coordinamento regionale Teatro e Salute Mentale, che rappresenta a tutt'oggi luogo di sintesi, confronto e programmazione condivisa delle attività teatrali, culturali e di ricerca.

La firma del protocollo di intesa nel 2016 fra Assessorato alla e l'Assessorato alla cultura, Istituzione  Gian Franco Minguzzi ed Arte e Salute ONLUS, ha rappresentato il coronamento del percorso di co-progettazione fra il sanitario ed il culturale e un importante riconoscimento, oltre che sul versante sanitario per il benessere degli utenti/attori e della cittadinanza, anche sul versante culturale confermandoci che questo nostro “fare teatro” è soprattutto e prima di tutto teatro. Il grande risultato oggi è che le compagnie dei teatri della salute mentale sono presenti nelle stagioni di molti teatri regionali, nazionali ed internazionali.

Questo lungo e fruttuoso processo è stato possibile, come ribadito nel convegno I teatri della salute mentale: sul palco con Basaglia dopo quaranta anni, svoltosi a Bologna nel 2018, grazie a quel grande movimento culturale e sociale che fu democratica guidato da Franco Basaglia, e la conseguente abolizione dei manicomi che ha stimolato un profondo mutamento del pensare ed agire psichiatrico ed un enorme cambiamento culturale e sociale. Un movimento di trasformazione civile che, attraverso azioni anche di rottura, ha sancito un radicale cambiamento della immagine della follia, trasformando il problema della malattia mentale in un problema di tutta la società civile. L'arte teatrale, come espressività di emozioni complesse ed integrate nella parola e nel corpo, è parte direttamente coinvolta in quella rottura e in seguito nel difficile percorso per tenere vivo il senso profondo di quel cambiamento e rappresenta un potente veicolo comunicativo di forza e guarigione

Molte riflessioni e ricerche hanno arricchito questo percorso, alcune pubblicate in articoli e testi : fra questi Il teatro illimitato che raccoglie le testimonianze di tutti gli ‘attori' del processo ; A Teatro in Compagnia esito di una ricerca psicosociale sulla storia di vita di tre compagnie dei Teatri della salute mentale; il dossier Teatralmente, una valutazione d'esito a cura dell'agenzia Sanitaria e Sociale della Regione Emilia Romagna; l'articolo Efficacy of Theatre Activities in Facial Expression Categorization in Schizophrenia ricerca di stampo neurofisiologico condotta dalla facoltà di Medicina dell'Università di Ferrara in The Arts in Psychotherapy; Una fotografia del teatro per la salute mentale a cura dei Centro Servizi per il e del coordinamento Teatro e Salute Mentale; Percorsi di salute mentale attraverso il teatro nella rivista Narrare i gruppi.

Il progetto Teatro e Salute mentale è diventato oggi una importante espressione delle politiche sanitarie e culturali della e un laboratorio fertile di incontro di operatori, cittadini, amministratori per condividere di salute e cultura. E' riuscito a coniugare la promozione di una corretta informazione sulla salute mentale con la valorizzazione dei prodotti delle compagnie teatrali, l'efficacia terapeutica con prodotti di alta espressione artistica e culturale, la salute del singolo e delle sue reti di afferenza con il benessere della . Ha saputo anche accompagnare le persone cosiddette normodotate fuori dalle proprie abitazioni per portarle a teatro e condividere spazi di collettività e di vicinanza, favorendo attività intergenerazionali e trasformando gli spazi istituzionali facendoli diventare spazi partecipati.

La nuova sfida e il nuovo sogno sono emersi nel gennaio 2020 in due giornate d'incontro, confronto e progettazione condivisa dal titolo Il teatro diffuso: esperienze di teatro nelle salute mentale in Italia, con un innovativo progetto per la realizzazione della Rete Nazionale dei Teatri della Salute Mentale, unendoci alle esperienze presenti già in molte regioni italiane. L'obiettivo, accolto favorevolmente dal e dal Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo, è che questa rete possa essere riconosciuta sia dal punto di vista sanitario che culturale come forte testimonianza ed evidenza di quanto le differenze possano rappresentare una grande risorsa.