Il Progetto Tracer Transformative Roma Art and Culture for European Remembrance (resp. scient. Teresa Tagliaventi – Unibo) è un progetto europeo (partners Italia, Portogallo e Polonia) a cui partecipano Università, cooperative sociali e associazioni dedicato alla co-costruzione partecipata della memoria dell'olocausto delle minoranze Sinte e Rom in Italia e in Europa.
Il Progetto è biennale, è realizzato attraverso uno sguardo pluridisciplinare e un percorso che coinvolge le comunità sinte, Rom e non Rom e intreccia attività di ricerca, attività creative di riappropriazione della storia tra memoria e arte, momenti socio-educativi, lavoro con le comunità e i territori promuovendo momenti di comunicazione sociale e prevedendo la produzione di materiali audiovisivi. La ricerca-azione è l'approccio metodologico che caratterizza l'intero progetto. Giovani, adolescenti, educatori, insegnanti e ricercatori insieme sviluppano le diverse azioni di progetto intrecciando fasi di ricerca, azione e riflessione.
Dopo una fase di preparazione che ha visto la realizzazione di interviste a testimoni privilegiati delle comunità Sinte e Rom sulla memoria della deportazione e della persecuzione nei campi di concentramento e sterminio nazi-fascista, Giovani Sinti, Rom e non provenienti da Italia (Firenze, Napoli, Modena) e Portogallo hanno condiviso un viaggio ad Auschwitz (14 – 18 maggio 2023) ospitati dal gruppo polacco. Il viaggio ha previsto la visita guidata ai campi di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau (visitando la baracca n.13 che ospita una mostra permanente sul porrajmos), workshop di riflessione sui temi del genocidio e della costruzione della memoria ma anche di riflessione sul rapporto tra passato e presente e di impegno per il futuro delle proprie comunità, nonché la realizzazione di interviste ai Giovani che partecipano al progetto. Il 16 maggio a Birkenau, il gruppo ha potuto partecipare alla commemorazione della resistenza Rom insieme alle comunità locali e visitare la mostra permanente sulla storia delle comunità Rom in Polonia e in Europa presso la sede del Stowarzyszenie Romów w Polsce (Associazione Rom in Polonia) a Oświęcim.
Auschwitz-Birkenau, 16 maggio del 1944: nello Zigeunerlager, “il campo degli zingari”, scoppia la rivolta. Le SS quel giorno avevano intenzione di sterminare circa 5mila uomini, donne e bambini, tra rom, Sinti e manouche. Le condizioni di vita nello Ziguenerlager, l'unico settore del campo dove le famiglie non erano state divise, erano pessime: tifo, vaiolo e dissenteria avevano già causato la morte di molti. Alla fine di marzo, le SS avevano ucciso nelle camere a gas circa 1.700 rom e il 16 maggio gli amministratori del campo avevano deciso di liquidare tutti i reclusi dello Zigeunerlager. Le guardie delle SS circondano quel settore per impedire fughe, ma quando viene ordinato di uscire ordinatamente dalle baracche, i rom e i Sinti oppongono un inaudito rifiuto. Erano stati avvertiti da un deportato politico polacco – racconta lo storico Luca Bravi –, Tadeusz Joakimoski, e si erano armati di sassi, ferri da calza, pezzi di legno acuminati, spilloni, cucchiai affilati, tubi di ferro, vanghe e altri attrezzi usati normalmente per il lavoro. I prigionieri insorsero, venendo a una vera e propria colluttazione con i soldati, che furono costretti ad arretrare. Si sentirono due colpi di fucile, e per un attimo fu il fuggi fuggi, ma i prigionieri non cedevano e anzi l'onda della rivolta, partita dal Block IIe, cominciava a estendersi in tutto il lager, coinvolgendo i settori degli ebrei e dei polacchi. Schwarzhuber tentò di stroncare la ribellione sul nascere, e ordinò ai suoi di aprire il fuoco, ma la reazione degli zingari fu talmente violenta che le SS furono costrette a un ulteriore ripiegamento e annunciò che il trasferimento era sospeso: tutti potevano rientrare nelle baracche. Il massacro è sospeso. Circa 2000 rom vengono trasferiti in altri Lager e i 2.897 rimasti, bambini, donne e vecchi, vengono liquidati il 2 agosto. Ma a noi piace ricordare che quelli “Untermenschen”, quelle donne e uomini di un'etnia tanto denigrata ancora oggi, deperita per la fame e il freddo, maltrattata dagli aguzzini, sfiancata dai lavori forzati, riuscì a reagire e ad alzare la testa per non arrendersi alla brutalità e alla morte. (cfr. sito Istituto Nazionale Ferruccio Parri)
A conclusione del viaggio si è svolto un seminario dal titolo “Attraversare Auschwitz. Un viaggio nella memoria attraverso arte e oggetti tra passato e presente” presso l'Istituto italiano di cultura a Cracovia, con la partecipazione di Matteo Ogliari, Direttore dell'Istituto e il contributo di Elzbieta Cajzer, Direttrice del Dipartimento Collezioni Museo Statale di Auschwitz che ha presentato i percorsi che ciascuna unità nazionale sta portando avanti con il progetto attraverso le voci dei Giovani che vi partecipano.
Il viaggio prevede, tra i suoi obiettivi finali, la costruzione partecipata di un documentario audiovisuale sull'esperienza di Tracer, il gruppo Smail del Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università di Bologna ha partecipato al viaggio raccogliendone la documentazione audiovisuale. Per ulteriori informazioni: https://tracerproject.eu/it
Partners di progetto
- Università di Bologna – Dipartimento di Scienze dell'Educazione “Giovanni Maria Bertin”, Italia
- Università degli studi di Firenze – Dipartimento di formazione, Lingue, Interculture, Letteratura e Psicologia, Italia
- Cooperativa sociale C.A.T. (Centro di Animazione Triccheballacche), Italia
- Associazione Chi Rom e…chi no, Napoli, Italia
- Cooperativa Sociale Opengroup, Bologna, Italia
- Stowarzyszenie Romow w Polsce, Polonia
- Ribaltambição – Associação para a Igualdade de Género nas Comunidades Ciganas, Figueira da Foz Portogallo
- Alto Comissariado para as Migrações (ACM), Portogallo
- Research Center on Education (CIEd) – Institute of Education of the University of Minho, Braga, Portogallo
Giovanna Guerzoni
Ricercatrice Discipline Demoetnoantropologiche
Docente di Antropologia Culturale e Antropologia dell'Educazione
Dipartimento di Scienze dell'Educazione – Università di Bologna
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