Riceviamo da , e volentieri pubblichiamo, alcune riflessioni che ruotano attorno al tema della , sia personale che collettiva: i grandi avvenimenti storici, ampiamente ricordati e parte dell'immaginario collettivo, ma anche le più piccole, ma altrettanto significative, vicende familiari strettamente intrecciate alla grande Storia. E che dire di quegli eventi di cui invece non si è parlato o che si fa fatica a ricordare perché fonte di vergogna, con cui invece occorre prima o poi fare i conti?

Il 27 gennaio e la relativa Giornata della si avvicinano. Tra le tante “Giornate di qualcosa” che da allora hanno preso piede, finendo molte per passare totalmente inosservate e, come tutte le cose inflazionate, a rischiare di far perdere di senso il tema della , quella della è senz'altro quella che ha inciso culturalmente di più, innescando riflessioni, letture, produzioni culturali e storiche, anche riflessioni ed autoriflessioni su chi, di quell'innominabile massacro, fu, poco o molto, complice dei nazisti. Si pensi, tra le tante cose che si possono ricordare, alle leggi razziali italiane (1), al collaborazionismo francese (2), all'antisemitismo e relativi “pogrom” in diversi paesi dell'est prima e durante la Seconda mondiale.

Per molti anni ho avuto una certa insofferenza verso la tesi della Comunità ebraica di “non contaminare” quella giornata con altre (legittime) memorie, in nome della unicità della vicenda della . Poi col mi pare che questo mio sentire si stia relativizzando, ma non saprei dirne bene il perché. Forse vicende personali che mi fanno “ricercare” (anche proprio dentro ad ) brandelli di di due nonni mai conosciuti né citati in famiglia, compartecipi delle vicende degli anni del fascismo e della . Uno antifascista negli anni '20, arrestato e malmenato più volte (3) e una morta nei primi anni '40 dopo sei anni di internamento in un sanatorio causa la tubercolosi che era largamente diffusa in quegli anni (4). Per chi come me ha lavorato e lavora nel sociale, l'universo concentrazionario nazista non può non fare da specchio per certi versi alle carceri, ai manicomi, ai sanatori, ai ghetti sociali…. non dimenticandoci che nei forni finirono anche zingari (5), malati mentali e disabili (6).

Un tema complicato quello della , da maneggiare con cura, che ti fa sentire ripetutamente inadeguato e “piccolo”, anche pericoloso per il rischio di proiettarci dentro senza rifletterci angosce e lutti di altra natura. Nel caso della ce lo ricordano bene le parole di Andrea Canevaro (7).

Che fare allora? Essere (semplici?) fruitori di libri e film? leggersi qualche saggio di taglio educativo o biblioteconomico che affronta il tema del senso della memoria? riflettere sulle proprie tracce di memorie famigliari o personali? iscriversi ad uno dei tanti corsi/seminari in materia? (8). Non saprei dire…tutte cose utili e interessanti. Mi viene da dire più che interrogare la memoria, lasciarsi interrogare da questa.

Per non intasare il tanto che verrà prodotto il 27 prossimo, oltre alle varie cose già citate in nota, aggiungo alcuni altri suggerimenti per chi non li conoscesse.

Sulla due film poco conosciuti che in bianco e nero rendono crudamente il tema:

  • Andremo in città, film di Nelo Risi del 1966, tratto da un romanzo di Edith Bruck, sopravvissuta ad
  • La passeggera (Pasazerka), film postumo di Andrzej Munk, 1961 (edizione integrale disponibile in polacco con sottotitoli francesi)

Altro tema legato alla memoria completamente dimenticato e nascosto nella memoria pubblica nostrana è quello dei crimini di italiani in Africa, dapprima, e nei Balcani poi, durante la Seconda mondiale.

Sul clima di contorno, invece dei film sul mito del “buon soldato italiano” (Mediterraneo, Il mandolino del capitano Corelli) è interessante vedere “Le soldatesse” (Valerio Zurlini, 1967),“Tempo di uccidere” (Giuliano Montaldo, 1989, tratto dal romanzo di Ennio Flaiano) e “Il leone del deserto” (Mustafa Akkad, 1980).

Sullo specifico dei crimini i documentari “Fascist legacy” (BBC, 1989), “La sporca guerra di Mussolini” (G.Donfrancesco, 2008) e “Debre Libanos” (A.Carvigiani, docufilm a cura di TV2000, 2017).

Negli ultimi anni, oltre ad un forte sviluppo della ricerca storica, si possono segnalare l'avvio anche di alcuni siti specializzati come http://www.criminidiguerra.it/, https://www.occupazioneitalianajugoslavia41-43.it/ e https://campifascisti.it/

Circa la bibliografia, almeno una cinquantina i volumi usciti in Italia negli anni duemila, le ultime cose edite sono segnalate in nota (9).

Incamminarsi nelle vicende di queste memorie non è di tutto riposo e lascia molte domande senza risposta. Anche qui chi lavora nel sociale trova elementi di familiarità.

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Note

(1) Le leggi antiebraiche in Italia.

(2) Vento di primavera, regia di Rose Bosch, Francia, 2010.

(3) A.Pancaldi, Un ricordo del 25 aprile e una vicenda famigliare, bandieragialla.it, 24/4/2017.

(4) Mnemoteca Basso Sarca, Le case del sole, 2016

(5) Il primo museo virtuale del Porrajmos in Italia. La persecuzione dei Rom e dei nel periodo fascista.

(6) M.Paolini, Ausmerzen, spettacolo teatrale sul progetto nazista Aktion T4 di eliminazione per disabili e malati mentali (1938/1941), 2011

(7) A.Canevaro, La parte giusta per essere aiutati, rivista , 12, 2004

(8) Un seminario interessante in materia della Università cattolica di Milano, “I luoghi della memoria per insegnare la Shoah”, sarà frequentabile on line gratuitamente il prossimo mercoledì 18 gennaio 2023 dalle 16 alle 18,30

(9) G.Scotti, I massacri di luglio. La storia censurata dei crimini fascisti in Jugoslavia, Red Star Press, 2017; L.Bordoni, Il caso Roatta. Londra ed i crimini di italiani: dalle accuse all'impunità (1943-'48), Odradek, 2017; D.Conti, “Gli uomini di Mussolini – Prefetti, questori e criminali di dal fascismo alla Repubblica italiana.”. Einaudi, 2017; E.Aga Rossi, M.T.Giusti, Una a parte. I militari italiani nei Balcani 1940-1945, Il Mulino, 2017; T.Borsa, Un silenzio italiano. I gas in Etiopia fra propaganda e rimozione, Cluep, 2017; Ian Campbell, Il massacro di Addis Abeba. Una vergogna italiana, Rizzoli, 2018; Eric Salerno, Genocidio in Libia. Le atrocità nascoste dell'avventura coloniale (1911-1931), Manifestolibri, 2019; P.Fonzi, Fame di . L'occupazione italiana della Grecia (1941-43), Carocci, Roma, 2019; C.Spartaco, I campi del Duce, Einaudi, 2019 ; P.Borruso, Debre Libanos. Il più grave crimine di guerra italiano, Laterza, 2020; V.Sinapi, Domenikon 1943, Mursia, 2021 (sette dei 12 volumi segnalati sono reperibili nelle biblioteche di Bologna)