Un laboratorio metropolitano su una certa idea di salute mentale e di comunità
- IDEE IN CAMBIAMENTO
La ricerca scientifica e la pratica professionale degli ultimi venti anni hanno rafforzato la concezione della salute mentale come espressione della complessa interazione tra individuo e ambiente. Contemporaneamente hanno fatto emergere l'importanza di pensare alla salute mentale non solo in prospettiva individualistica, ma come questione relazionale, in stretta connessione con la comunità.
La comunità di appartenenza rappresenta il primo ambiente in cui la persona si sviluppa e da cui possono derivare stimoli, ostacoli, risorse nella propria traiettoria di vita. Ma allo stesso tempo, la salute mentale della popolazione è un fattore di grande rilievo per lo sviluppo economico, sociale e culturale di una comunità. La dimensione comunitaria corrisponde anche all'evoluzione delle istituzioni psichiatriche nate due secoli or sono e che a cavallo tra gli anni '60 ed '80 hanno rivoluzionato la loro filosofia di intervento, deospedalizzandosi e radicandosi nel territorio.
Questa visione sembra rispondere meglio alle esigenze di intersettorialità e coinvolgimento attivo dei cittadini nella elaborazione e nella realizzazione delle risposte ai molti problemi della società contemporanea.
In tutti i campi del Welfare, ed a maggior ragione nelle politiche di salute mentale, sono sempre più necessari interventi integrati e non istituzionalmente separati per sottopopolazioni. L'attenzione alla promozione e alla tutela della salute mentale diventa così trasversale a tutte le Politiche sociali (del lavoro, dell'istruzione, dell'abitare, della lotta alla povertà…) per realizzare il concetto a più riprese richiesto dalla Commissione Europea di porre “mental health in all policies” (salute mentale in tutte le politiche).
Sul livello locale e sul piano pratico, si rendono necessarie progettazioni e azioni integrate tra tutti i soggetti della comunità, compresi i servizi specificamente dedicati alla salute mentale, per promuovere un tipo di Welfare “comunitario, dinamico e delle responsabilità”.
E' il momento giusto per attivare un confronto su questa prospettiva, promuovendone la diffusione tra amministratori, professionisti e operatori, verificandone il grado di condivisione, facendo emergere il livello di corrispondenza tra teoria, modello e realtà territoriale.
- IL “MINGUZZI LAB”
Su mandato della Città metropolitana e della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria metropolitana, l'istituzione Gian Franco Minguzzi intende rispondere agli obiettivi indicati sopra, istituendo MINGUZZI LAB, un laboratorio interistituzionale finalizzato allo sviluppo della cultura e degli strumenti operativi necessari alla promozione di un Welfare comunitario coerente con una concezione ampia e moderna di salute mentale.
Per la realizzazione di questo laboratorio l'Istituzione si propone come punto di coordinamento di competenze e conoscenze provenienti dal mondo della Sanità, degli Enti Locali, del Terzo Settore, dell'Università, delle Istituzioni Ecclesiastiche, delle Fondazioni e di ogni altra componente della comunità interessata ai processi di sviluppo umano del territorio metropolitano.
- ORGANIZZAZIONE DEL “MINGUZZI LAB”
Il Laboratorio ha una dimensione metropolitana e si rivolge a tutte le realtà di questo territorio.
Il Lab costituisce una delle aree di lavoro dell'Istituzione e come tale farà riferimento al Consiglio di Amministrazione per tutto ciò che concerne obiettivi, risorse e valutazioni.
Per un affiancamento al CdA nella programmazione, monitoraggio e valutazione del Laboratorio viene istituito un COMITATO CONSULTIVO (Advisory Board), composto di 5-8 persone di diversa estrazione, ma portatori di visioni importanti sulla vita e sullo sviluppo della nostra comunità. Il Comitato si riunisce almeno tre volte all'anno e fornisce indicazioni sull'orientamento culturale delle attività di laboratorio.
Per la operatività il laboratorio si avvale di un COMITATO ESECUTIVO incaricato di curare la preparazione e la realizzazione di tutte le attività del Laboratorio.
- PROGRAMMA DEL MINGUZZI LAB (2020-2021)
L'attività del LAB viene programmata su base biennale (2020-2021).
L'attività laboratoriale del 2020 è indirizzata a quadri di alta dirigenza degli Enti Locali (ad esempio: responsabili dei Piani di Zona), delle AUSL (ad esempio: direttori di distretto, dirigenti con responsabilità di UO del DSM-DP, del DCP e del DSP), del Terzo Settore, delle Fondazioni più rappresentative. Si prevede il coinvolgimento di un gruppo di circa 40 persone.
Gli obiettivi del lavoro laboratoriale sono:
- lo sviluppo di visioni condivise dei problemi e delle soluzioni da adottare nel lavoro integrato di salute mentale e di Welfare nel territorio
- la definizione di strumenti di lavoro condivisi per i quali formare nella seconda annualità su base distrettuale i quadri intermedi e gli operatori sul campo.
Questa fase di attività si articola in 8 giornate di lavoro che saranno dedicate a tre macroaree tematiche. Per ciascuna area tematica sono previste 4 sessioni.
- Idee e pratiche di Welfare integrato:
- Lotta alla povertà
- Politiche del lavoro
- Coprogettazione e partnership pubblico-privato
- Politiche abitative
- Specificità e trasversalità del disagio mentale e sociale in diverse popolazioni del territorio:
- I giovanissimi
- Consumo e dipendenze
- Disabilità fisiche, intellettive e mentali
- Migranti
- Strategie istituzionali a confronto con i diritti dei cittadini:
- Rappresentanza effettiva dei cittadini nelle sedi istituzionali
- Le privazioni della libertà [carcere, TSO/ASO, contenzione fisica]
- La tutela dei minori [affidi/adozioni, sostegno alla genitorialità, cura dei traumi]
- Il sostegno alle fragilità [Amministrazioni di Sostegno]
Ogni incontro sarà accompagnato da materiali di documentazione e sarà introdotto da una relazione tecnica orientata anche a fare emergere i principali punti su cui concentrare il confronto e la condivisione. I contenuti emersi saranno verbalizzati e andranno a comporre un documento finale.
L'ultima giornata si terrà in dicembre, sarà aperta al pubblico e sarà una restituzione del lavoro laboratoriale in vista dei lavori dell'anno successivo.
L'attività laboratoriale 2021 vedrà la attivazione di laboratori distrettuali con la stessa struttura e la stessa metodologia di quello metropolitano del 2020.
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